Il cavolo cappuccio (Brassica oleracea capitata) è una grande risorsa della cucina invernale, ma anche primaverile ed estiva, a seconda del periodo di semina e della varietà prescelta. Ma è soprattutto in inverno, quando tutte le altre verdure scarseggiano, che il cavolo cappuccio ci viene in soccorso e, sia crudo in insalata, cotto e stufato.
E se coltiveremo una varietà rossa avremo, oltre a tante proprietà antiossidanti, anche un bel tocco di colore prima nell’orto e poi a tavola.
Clima – Finalmente una verdura che non teme il freddo, ma il caldo! È frustrante per chi vive al Nord o in montagna avere sempre qualche ortaggio da riparare dal freddo o che preferirebbe essere altrove. Il cavolo cappuccio invece ama i climi freschi e la pioggia, teme la siccità (che ne frena lo sviluppo) e la temperatura ottimale per la sua crescita va dai 15° e ai 18°!
Il terreno – Ama suoli freschi e profondi, ma non gradisce quelli acidi, anzi potrebbe accettare una certa dose di salinità. Perché possa trovare un terreno adatto alle sue esigenze, andrebbe lavorato in anticipo, vangando ad una profondità di circa 30/40 cm e aggiungendo una buona dose di sostanza organica di cui è ghiotto.
Attenzione: il fatto che il cavolo cappuccio ami l’acqua non significa che gli piaccia stare nel fango: marcire non piace a nessun ortaggio! Quindi dobbiamo preparare un terreno ben drenato.
Rotazione e consociazione – L’ideale sarebbe coltivare il cavolo cappuccio dove precedentemente abbiamo coltivato delle leguminose (fagioli, piselli, fave, ceci, ecc.), che hanno arricchito il terreno di azoto. Quindi, l’anno successivo, è meglio spostarlo in un’altra parcella, per evitare la trasmissione di qualche malattia che potrebbe essere rimasta nel terreno e, a quel punto, potremo piantare al suo posto delle cipolle o delle carote.
Semina – Il cavolo cappuccio può essere seminato da febbraio a settembre a seconda della varietà e della stagione in cui si intende effettuare il raccolto. Ma per per essere più precisi possiamo dire che: i cavoli estivi-autunnali si seminano da gennaio a maggio; quelli invernali in maggio e giugno; e quelli primaverili in agosto e settembre.
Annaffiature – Dovranno essere regolari, ma senza troppo eccedere, nelle prime fasi di coltivazione, mentre dovranno essere costanti e consistenti quando si verificherà la formazione della ‘testa’.
Raccolta e conservazione – Si raccoglierà quando la ‘testa’ avrà raggiunto la dimensione prevista, ma dovrà essere ancora compatta e soda. Effettueremo il taglio appena sotto le prime foglie. Se l’inverno non è troppo rigido potremo tenerlo nell’orto e raccoglierlo secondo la necessità, altrimenti potremo conservare i nostri cavoli in cantina o in frigorifero.
Proprietà:
Questo ortaggio possiede numerose sostanze benefiche per il nostro organismo: è ricco di fibre, beta-carotene, antiossidanti, potassio. Alcuni studi hanno dimostrato come contenga ferro e calcio in quantità superiori rispettivamente alla carne rossa e al latte.
Si trovano anche sodio, fosforo, Vitamina A, vitamina B1, vitamina B2, vitamina C. L’odore forte che viene sprigionato durante la cottura è dovuto alla presenza di zolfo.
Inoltre presenta un elevato quantitativo di acqua (pari al 92%), pochissime calorie (20 kcal su 100 gr), mentre è del tutto assente il colesterolo. Per questo motivo spesso viene suggerito come ingrediente nelle diete.
Benefici:
Nell’antica Roma veniva impiegato sotto forma di infusi per ridurre gli effetti collaterali dell’alcool e la malinconia.
Oggi se ne riconoscono i benefici per numerose condizioni e patologie. In molti casi queste sostanze si perdono con la cottura, quindi il consiglio è quello di mangiare i cavoli crudi quando possibile. Vediamo ora quali sono i principali effetti:
- Antitumorale: come tutti gli ortaggi della famiglia delle Crucifere, anche il cappuccio ha effetti positivi contro il tumore del colon-retto. Questo si pensa sia dovuto all’azione di tre elementi: sulforanano, indolo-3-carbinolo e glucosinolati, che agiscono a vario grado sul nostro corpo.
- Antiossidante: il cavolo cappuccio agisce in maniera preventiva contro lo sviluppo dei radicali liberi. In particolare la varietà del cavolo rosso.
- Abbassa la pressione sanguigna: la presenza di acido glutammico aiuta a mantenere stabile la pressione.
- Antinfiammatorio: la varietà bianca e quella verde si sono rivelate efficaci per combattere le infiammazioni dell’apparato respiratorio (come raucedine e mal di gola), l’artrosi, la colite, la gastrite e l’ulcera.
- Protegge dalle malattie cardiocircolatorie: la presenza di sulforafano attiva la proteina Nrf2, che ripulisce le arterie evitando le ostruzioni pericolose per lo sviluppo di infarto e ictus.
- Rigenerante: contrasta il senso di stanchezza e affaticamento.
- Rinforza il sistema immunitario: grazie a tutti i suoi elementi nutritivi, aumenta le difese immunitarie del nostro organismo.
Il cavolo cappuccio viene impiegato, oltre che come ortaggio fresco, anche per la produzione dei crauti. Questi non sono altro che cappucci sottoposti a processo di fermentazione.
Per assimilare al meglio vitamine e sali minerali, l’ideale sarebbe consumare il cappuccio fresco e crudo nell’insalata. In alternativa si suggerisce di preferire la cottura a vapore, utile per preservare le qualità nutrizionali degli alimenti.